Perché sono tutti così maleducati? Eh? E maleducati ostentatamente, maleducati proprio in quei momenti in cui proprio non si può essere maleducati, quando una persona inciclonata ha tutti i nervi scoperti, quando è vigliacco e mite. Perché è così? Oh, se tutto il mondo, se tutti, al mondo, fossero come sono io adesso, mite e pavido, e non fossero sicuri di niente, né di se stessi, né della serietà del proprio posto al sole, come sarebbe bello! Nessun entusiasta, nessuna impresa, nessuna mania, una generale vigliaccheria. Accetterei di vivere per l’eternità, se mi mostrassero un angolino dove non è sempre il momento di fare delle imprese. «Un generale vigliaccheria», sì, ecco, questa è la salvezza da tutti i mali, questa è la panacea, questo è il predicato della massima perfezione!

Venedikt Erofeev
Mosca-Petuškì poema ferroviario (1970)
Traduzione di Paolo Nori
Quodlibet, 2014