Ora vi spiego un paio di cose. La gente prende alla lettera il linguaggio figurato e le allegorie della Bibbia, e quando arrivano in cielo le prime cose che chiedono sono l’aureola, l’arpa, e insomma tutte queste cose qui. Da queste parti, se qualcuno lo chiede con lo spirito giusto, nessuno nega niente a nessuno se si tratta di una richiesta innocua e ragionevole. Così, senza fiatare, gli consegnano tutta quella roba. Quelli se ne vanno, e cantano e suonano ma solo per un giorno al massimo, e quella è la prima e l’ultima volta che li vedete nel coro. Non hanno bisogno che nessuno gli dica che questo genere di cose non è mica che fanno il paradiso… almeno non un paradiso dove un individuo sano di mente riesca a resistere una settimana senza uscire pazzo. Quel banco di nuvole è situato in modo tale che il baccano non disturbi gli anziani abitanti del posto, e quindi non crea nessun problema lasciare che, non appena arrivati, tutti vadano là in cima e si facciano passare la smania per certe cose.
Ricordate bene questo, ora… Il paradiso è il luogo più bello e felice che ci sia; ma è anche il posto più trafficato di cui sentirete mai parlare. Dopo il primo giorno, qui non ce n’è di gente oziosa. Cantare inni e sventolare rami di palma per tutta l’eternità andrà pure bene quando se ne sente parlare dal pulpito, ma è anche il peggior modo per impiegare il proprio tempo, proprio il più stupido che si possa immaginare. Il paradiso diventerebbe un luogo di ignorantoni che gorgheggiano, mi capite? A sentirlo dal pulpito, anche l’Eterno Riposo sembra passabile. Beh, provatelo una sola volta, e vedrete come vi sembrerà di non farcela più, a sopportarlo. Perbacco, Stormfield, un uomo come voi, che tutta la vita è sempre stato attivo e irrequieto, dopo sei mesi uscirebbe matto in un paradiso dove non avesse nulla da fare. Il paradiso è l’ultimo posto al mondo dove venire a riposare…. Ci potete scommettere sopra, sicuro come la morte!

Mark Twain
Visite in paradiso e istruzioni per l’aldilà (1909)
Traduzione di Livio Crescenzi
Mattioli 1885, 2014