Ci sono certe bizzarre circostanze e occasioni in questa strana e caotica faccenda che chiamiamo la vita, che un uomo prende l’intero universo per un’enorme burla in atto, sebbene non riesca a vederne troppo chiaramente l’arguzia, e sospetti anzichenò che la burla non sia alle spalle di altri che le sue. Tuttavia, nulla c’è che scoraggi e nulla sembra degno di discussione. Egli ingolla tutti gli avvenimenti, tutti i culti, le fedi e le persuasioni, tutte le cose difficili visibili e invisibili, non importa quanto indigeribili, come uno struzzo dallo stomaco robusto inghiotte pallottole e pietre focaie. E quanto alle piccole difficoltà e afflizioni, le prospettive d’improvvisa rovina, di pericolo della vita o del corpo, tutto questo, e persino la morte, gli sembrano ingegnosi e amichevoli colpi, allegre spunzonature nei fianchi, somministrati dall’invisibile e inspiegabile vecchio mattacchione. Questa bizzarra specie di umore capriccioso di cui parlo viene a un uomo soltanto in certe circostanze di estrema tribolazione, viene nel bel mezzo della sua serietà, cosicché ciò che poco prima gli sarebbe potuto apparire una cosa di grandissima importanza, ora gli pare soltanto parte della burla universale.

Herman Melville
Moby Dick (1851)
Traduzione di Cesare Pavese
Adelphi, 1987
La mia ragazza sta leggendo la versione dell’UTET e gli sta piacendo molto. Questa: http://www.ibs.it/code/9788802081595/melville-herman/moby-dick-balena.html