l’apostolo della polvere

Il pretore (a riposo) Patalocco infatti non poteva ammettere che si spazzasse, ed era l’unico punto su cui a casa sua non transigeva. Non è tanto che gli piacesse la sporcizia, quanto che il suo senso cosmico e profondo della quiete era gravemente turbato da una pratica tanto tumultuosa; che la polvere si sovrapponesse alla polvere non in quanto polvere, ma come segno che tutte le cose andavano per il loro verso era il suo ideale e, a un tempo, la sua idea fissa. Senonché la moglie, approfittando delle sue assenze, riusciva qualche volta a dare una pulita alla casa, il che era fonte più d’amarezza che di rabbia per il pretore, il quale si sentiva tradito e incompreso, circondato d’inconsapevoli. Ciò appunto conferiva alla sua fisionomia un che di saggio e disilluso nonché, in definitiva, un’alta luce di spirito; apostolo della polvere, il mondo lo disconosceva.

Tommaso Landolfi

La pietra lunare (1939)

Adelphi, 1995