Anche lui era nella morsa della rabbia e della retorica. Lo capivo nonostante il fascino apparente del suo schieramento politico. Il cancro della violenza stava divorando ogni idea politica, anzi le aveva soppiantate, e per molti contava solo la volontà di fare qualcosa. L’azione porta all’azione, libera da qualsiasi vincolo, e il mezzo per attirare l’attenzione dei giovani e avvicinarli alla propria causa era la rabbia. Sembrava che l’unico modo per evitare il richiamo della violenza fosse non aderire a nessuna causa, rimanere magnificamente isolati da qualsiasi alleanza. Ma non era un errore etico più grave della rabbia stessa?

Teju Cole
Città aperta
Traduzione di Gioia Guerzoni
Einaudi, 2013