Facevamo così: lui saliva palla al piede dalla difesa, appena superava la metà campo io tagliavo in diagonale, sapendo già che me l’avrebbe data di sinistro, con un colpo appena smorzato, in modo che partisse veloce ma poi rallentasse quando mi passava di fianco, permettendomi di incrociarla di prima sul palo lontano. Il portiere di solito neanche si muoveva. Non so perché quell’azione mi sia venuta in mente stamattina, non la metterei tra le cose che più mi sono mancate di lui in questi 11 anni. Non il gesto in sé, almeno; ma quella conoscenza reciproca, il sapere d’istinto cosa avrebbe fatto l’altro, in campo e quindi poi anche fuori, quelli sì che li metterei nella lista di cose che mi mancano di più.
Molto bello, Michele!
Buona giornata Franca
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Grazie ❤