«Lo vedi che sono degli stronzi?».
«Signore, non dite così».
«Lo dico eccome, non passa giorno che non lo dimostrino. Guarda quelli, guarda guarda guarda! Non ci si crede. Ma è stata colpa anche Mia, oh sì, ho fatto almeno un errore imperdonabile».
«Ma Voi siete infallibile…».
«Ma falla finita, che non ci credi neanche tu… Che Io sia infallibile lo dicono loro, che infatti sono fallibili e lo dimostrano dicendolo. Non sono infallibile, non sono onnipotente né onnisciente, sono solo eterno, e fa una bella differenza. Accidenti a Me e al peccato originale».
«La mela, intendete?».
«Ma no, ma quale mela, quella era solo un’allegoria. Quando gli ho parlato di peccato originale intendevo il Mio, sono loro che hanno frainteso. Io intendevo la scelta di dargli il libro arbitrio, quello è stato il peccato originale originale. Tornassi indietro non lo rifarei. Pensa come sarebbe bello se facessero solo quello che è previsto per loro, immaginati l’ordine, la geometria della predestinazione».
«Signore, con tutto il rispetto, ma è solo grazie al libero arbitrio che possono fare il bene».
«Ma va a finire che non lo fanno quasi mai… Guarda quello, oh! Allora! Metti giù quel fucile, scimunito! Macché».
«Non credo possa sentirVi…».
«Lo so, ma almeno mi sfogo. Vedi, quando gli ho dato il libro arbitrio l’ho fatto perché Mi sono illuso che sarebbero stati razionali. Del resto gli avevo apparecchiato un bel cervello, no? Ci sono voluti anni e anni di evoluzione, ma alla fine ne è venuta fuori una macchina quasi perfetta. Intelligente, autocosciente, grandi potenzialità empatiche… E invece la usano male, aver a che fare con loro è come provare a giocare a scacchi con uno che non sa le regole e muove i pezzi a caso. C’è da diventar matti… No, NO! Ma non lo capisci che se insegni questa cosa a tuo figlio diventerà una persona orribile? Rimangiatela! Rimangiatelaaa! Ecco fatto, un altro esemplare rovinato. Combinano miliardi di casini al secondo, poi alzano gli occhi e chiedono “Come è possibile che Dio permetta tutto questo?”. Ma quale permesso, lo state facendo voi, da soli! COSA C’ENTRO IO?».
«Dovete calmarVi, non Vi fa bene tutta questa agitazione».
«Un’altra cosa che mi fa impazzire è la storia del diavolo. Uno fa una stupidaggine, e poi come un bambino dice che non è colpa sua, che è stato tentato, che è colpa del maligno. Il che, fra l’altro, è anche davvero poco rispettoso verso di Me: ma ti pare che avrei mai permesso una cosa del genere? All’inizio con Lucifero ci ridevamo anche su, ma ho smesso di trovarlo divertente qualche centinaio di anni fa. E anche lui, credo. Non abbiamo mai capito da dove venga tutta la storia della caduta, avranno interpretato male anche quella. Del resto quando gli bisbiglio le cose sono talmente sorpresi – se non del tutto terrorizzati – che inevitabilmente gli sfugge il senso. E poi ci ricamano su, peggiorando ulteriormente le cose. Come in quel film: “La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste”, e gne gne gne, e gne gne gne. NO! La beffa più grande è che voi vi siate convinti che esista, invece! Oh Io, non Mi sento bene, Mi gira la testa».
«Ora basta guardare giù, lo sapete che va sempre a finire così. Venite qua, stendeteVi un minuto, magari provate a dormire un po’».
«Che fatica, che fatica. Ci sono delle volte che Mi sorprendo a pensare quanto si starebbe bene se si sterminassero a vicenda, tutti quanti. Solo che poi Mi viene in mente che ce li ritroveremmo tutti qua, e Mi dico che tutto sommato si sta meglio adesso. Forse dovrei prenderMi una vacanza, qualche giorno di riposo».
«Non è rischioso, Signore?».
«E perché mai? L’ho già fatto in passato, cosa ti credi? E non se n’è accorto nessuno».
«Ma senza una guida…».
«Non guido – e non ho mai guidato – nulla. Dopo la prima schicchera che ho dato alla vita Mi sono sempre limitato a osservare, e a rovinarMi la digestione. Adesso però credo che seguirò il tuo consiglio e Mi farò un pisolino. SvegliaMi tu».
«Quando volete che Vi chiami?».
«Quando ci sarà un buona notizia; ne va bene anche una piccola, quasi insignificante».
«Ne siete sicuro? Potrebbe essere tra pochissimo, Signore».
«Speriamo».