«Gli zarri* sono crudeli ma sono giusti».
*milanese per tamarro
ascoltare la gente che racconta cose sul bus è meglio che andare al cinema
«Gli zarri* sono crudeli ma sono giusti».
*milanese per tamarro
Conducente Fuori Servizio: «Ma tu li conosci i tranvieri?».
Conducente Del Bus: «Un po’, sì».
CFS: «Sto cercando il nome di uno…».
CDB: «Perché, che ha fatto?».
CFS: «Mannò niente, niente. Sì, insomma, in realtà è UNA».
CDB: «Ah! E com’è?».
CFS: «Capelli lunghi, con la coda e gli occhi azzurri. L’ho vista una volta sola, che mi avevano cambiato turno. Guidava il 27, ma non riesco a ritrovarla…».
dialoghi del bus presenta Ladytwentyseven
Una storia d’amore e trasporto pubblico in cui un conducente di bus e una conducente di tram non riescono a stare insieme perché a causa di una maledizione hanno i turni che non coincidono
(parlando al telefono)
«No! No! Non gli ho riso in faccia, io non rido in faccia a nessuno! Perché non va bene, e io non rido in faccia! A meno che uno non arriva, non so, vestito, non so, con una parrucca, oppure fa uno scivolone, o si rovescia qualcosa addosso, non so…».
«Vuole sedersi?».
«No grazie, devo finire le mie orazioni».
(raggiunge il fondo del bus, apre un libretto – Le preghiere di Santa Brigida –, inizia a leggere sillabando a bassa voce con sguardo estatico)
(parlando da solo)
«Ha i capelli corti per sembrare americano invece è solo un tossico di simpamina, un tossico di simpamina, ma cosa c’entro io con lui, ma robe da matti, il tossico di simpamina, pensa te, TOSSICO DI SIMPAMINA».
(parlando al telefono)
«Ah, ma io se mi ammalo vado in quella clinica lì! Mi han detto che curano tutto, ma tutto tutto, anche i tumori impossibili, massì, tutto tutto. E senza nessun bisogno della chemio! Ma va là, mica la usano lì, non serve, la chemio è per i creduloni! Hanno altre cure, lì, cure mi-ra-co-lo-se».
(parlando al telefono)
«E quando inizi il tirocinio? Che figata! Ma non sei elettrizzata? Farai i turni anche di notte. Ma che figata! Ah! Ma tipo Grey’s Anatomy?!».
(parlando al telefono)
«Pensa che avevo un pacco di pasta in casa e quando l’ho aperto era pieno di farfalline. È perché sopra di me sono venuti ad abitare dei cinesi. Le farfalline devono averle portate loro…».
(parlando all’amico di fianco)
«Ascoltami a me. Al cavallo gli basta uno sguardo per farti il malocchio. Ma lo fa solo per punirti quando ci volevi fare del male, o picchiarlo».
«Ma li hai visti, avranno avuto sì e no diciassett’anni, e pippavano cocaina sullo schermo dell’iPhone, e questi sarebbero il futuro?».
«Neanche il presente».