Chirashi, consolazione nei tempi bui, acquolina della mia bocca. Chi-ra-shi: la punta della lingua deglutisce per tenere a bada la saliva, poi gratta il palato e poi torna a deglutire. Era un pensiero, null’altro che un pensiero, al mattino. Era un desiderio, nel primo pomeriggio. Ora invece è deciso: stasera mi ci sfondo.