arturo is my co-pilot

Quindi ho una figlia di cinque mesi, e com’è ovvio, piagnucola.
Siamo lì sul divano, e lei, giustamente, piagnucola.
Allora per farla smettere prendo un pupazzetto – per esempio, il coniglio Arturo – e lo faccio salire a un’altezza di crociera pari al mio braccio.
Alice spalanca gli occhi, guarda, me, guarda Arturo che nel frattempo inizia a volteggiare, affronta planate, giravolte, picchiate, ma non ci sono SOS né scatole nere, solo un volo spericolato ma sicuro sul mare del divano.
Alice sorride il suo sorriso sdentato, io penso che in vita mia non ho mai donato uno stupore così puro a nessuno.
Ora, il cinico professionista penserà che io lo faccia solo per farla smettere di piagnucolare, o addirittura perché regalare quello stupore è inebriante, e dopo un po’ ti fa sentire necessario.
Il che è in parte vero, certo che lo è.
Ma il motivo per cui lo faccio, il motivo profondo, è che spero quello stupore sia il primo di una lunga serie.
Continua a stupirti, alla faccia del mondo cattivo.
Continua a farlo, piccola mia.

arturo.JPG

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