Un romanzo che parlava di un uomo deriso da tutti perché costruiva robot sportivi.
Aveva creato un robot giocatore di golf in grado di fare sempre buca con un colpo solo, un robot giocatore di basket che centrava sempre il canestro, un robot giocatore di tennis che faceva solo ace, e così via.
All’inizio la gente non capiva l’utilità di robot simili, la moglie dell’inventore lo lasciò, fra l’altro allo stesso modo in cui la moglie di mio padre lasciò lui, e i suoi figli provarono a rinchiuderlo in manicomio. Poi però l’inventore fece sapere ai pubblicitari che i suoi robot avrebbero promosso automobili, birra, rasoi, orologi da polso, profumi, e quant’altro. [… ] fece una fortuna perché c’erano moltissimi fanatici dello sport che volevano essere esattamente come quei robot.
Ma non chiedetemi perché.

un romanzo di Kilgore Trout citato in
Kurt Vonnegut, Galapagos (1985)
Traduzione di Riccardo Mainardi
Bompiani, 2000