«Dio mio, che storia. Che strana storia però – pensava il Supplente, – non ne ho sentita una così in ventott’anni».
E siccome anche lui non aveva mai in tasca un pfennig da far compagnia all’altro, fu tentato di scriverci un libro e farci un bel mucchio di soldi. Ma, in fondo, aveva buon senso, e finí che non fece poi niente.

Silvio D’Arzo
Penny Wirton e sua madre
Einaudi, 1978