semicecità

Nora gli portò un bicchiere di birra e si sedette accanto a lui alla finestra. Lui le passò un braccio intorno alla vita. Lei era in sottoveste per via del caldo e aveva i capelli puntati con le forcine. A Clancy sembrava una delle più grandi bellezze del suo tempo, ma un estraneo, pensò, avrebbe potuto notare lo strappo nella sottoveste e il suo corpo curvo e appesantito. Sulla parete era appeso un ritratto di John. Clancy era ammirato della forza e dell’intelligenza dipinte sul viso di suo figlio, ma pensò che un estraneo avrebbe potuto notare gli occhiali del ragazzo e la sua brutta carnagione. […] quella semicecità era tutto ciò che conosceva dell’amore terreno.

cheever

John Cheever
Addio fratello mio, in Racconti
Traduzione di Marco Papi
Feltrinelli, 2012


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