“il buttafuori di bagnialto”

Il nome del pianeta sul quale si svolgeva la vicenda del libro di Trout era Bagnialto, e il Buttafuori era il funzionario governativo che faceva andare la ruota della fortuna una volta l’anno.
I cittadini sottoponevano al giudizio del governo le operazioni d’arte, alle quali veniva assegnato un numero e quindi una cifra in contanti secondo le estrazioni della ruota del Buttafuori.
L’io narrante della storia non era il Buttafuori ma un umile ciabattino di nome Gooz. Questo Gooz viveva solo e aveva dipinto un ritratto del proprio gatto. Era l’unico quadro che avesse mai dipinto. Lo portò al Buttafuori che gli assegnò un numero e lo mise in un deposito stipato d’opere d’arte.
Il dipinto di Gooz ebbe una fortuna senza precedenti nell’estrazione sulla ruota del Buttafuori: gli venne assegnato il valore di diciottomila lambos, corrispondenti a un miliardo di dollari sulla Terra.
Il Buttafuori consegnò a Gooz un assegno per quella cifra , buona parte della quale gli fu subito portata via dall’esattore delle tasse.
Al quadro venne assegnato anche il posto d’onore nella Galleria Nazionale e la gente faceva code di chilometri per vedere quel quadro che valeva un miliardo di dollari.
C’era anche un enorme rogo di tutti i quadri e statue e libri e così via che la ruota della fortuna aveva stabilito essere privi di valore.
Poi si venne a scoprire che la ruota era truccata e il Buttafuori si suicidò.

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un romanzo di Kilgore Trout citato in
Kurt Vonnegut, La colazione dei campioni (1973)
Traduzione di Attilio Velardi
Feltrinelli, 2005

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