Dice la mamma: “Mio buon Corrado, Per pochi istanti io me ne vado, Vo’ che tu sia studioso e buono, Non far disordine, non far frastuono. E guai se il pollice succhiar vorrai! In modo orribile ten pentirai. Tu non l’aspetti, ma, di soppiatto, Entrerà il sarto tutto ad un tratto, Taglierà il pollice col forbicine, Come se panno fosse o cartone”.
La mamma appena la soglia tocca, Ed ecco il pollice è nella bocca!
S’apre la porta ed il sartore Entra a gran salti pien di furore. Col forbicione, zig zag, recide Al bimbo i pollici; il bimbo stride, Invan, ché il sarto se n’è già andato Col forbicione insanguinato!
La mamma attonita e sbigottitaVede Corrado senza due dita, E quei due pollici, così tagliati, Mai più a Corrado son rispuntati.
Heinrich Hoffmann, La storia del bambino che si succhia i pollici, in Pierino Porcospino