Gould conclude sempre le sue conferenze sull’oblio con la storia di Enrique Folzano, scrittore spagnolo di second’ordine che alla fine degli anni Trenta si suicidò dopo aver scoperto che i lettori dimenticavano sistematicamente i suoi libri dopo averli letti.
I suoi primi romanzi, dei polizieschi, non erano poi tanto male; li si scordava poche ore dopo averli finiti ma almeno non durante la lettura. I successivi, invece, a sfondo sociale, si dimenticavano man mano che li si leggeva. Un caso di oblio «a ritardo zero» come dice Gould. A pagina 3 non si riusciva più a dire cosa ci fosse scritto a pagina 2; a pagina 4 non si ricordava più la pagina 3; e così via.
[…] nessuno ha mai aiutato il povero Folzano, che avrebbe dovuto scrivere testi di un’unica pagina per non oltrepassare la soglia, peraltro molto bassa, dell’interesse che poteva suscitare nei suoi lettori. Ed è morto senza averlo compreso.

Bernard Quiriny
La biblioteca di Gould
Traduzione di L. Di Lella e G. Girimonti Greco
L’Orma Editore, 2013