Nel caso attuale, per tornare al foglietto illustrativo delle pillole contro il mal di fegato, ne presentavo tutti i sintomi, senza possibilità di errore, e il principale era “una generale avversione nei confronti di qualunque tipo di attività”.
Nessuno può immaginare quanto io soffra a causa di questo problema. Ne sono stato un martire fin dalla prima infanzia. Nell’adolescenza la malattia non mi ha abbandonava neppure per un giorno. Non sapevano, a quei tempi, che era colpa del fegato. La scienza medica non era avanzata come oggi, e in genere mi accusavano di pigrizia.
“Lavativo che non sei altro,” dicevano, “perché non ti alzi e non cerchi di combinare qualcosa?” Non sapevano, ovviamente, che ero ammalato.
E non mi davano pastiglie, mi davano scapaccioni sulla testa. E, per quanto possa sembrare strano, quelle botte spesso mi curavano per un po’. Ho ricevuto alcuni colpi in testa che hanno agito sul mio fegato e mi hanno fatto sentire ansioso di rigare dritto, e di compiere il mio dovere senza ulteriori perdite di tempo, più efficacemente di quanto faccia oggi un’intera scatola di pillole.
Sapete com’è, succede spesso che quei semplici rimedi antichi si rivelino più efficaci degli ultimi ritrovati della farmacopea.

Jerome K. Jerome
Tre uomini in barca
Traduzione di Katia Bagnoli
Feltrinelli, 1997