Quali affinità speciali gli pareva esistessero tra la luna e la donna? La sua antichità che precede le successive generazioni telluriche e a esse sopravvive; la sua notturna dominanza; la sua satellitare dipendenza; il suo riflesso luminoso; la costanza in ogni sua fase, levarsi e tramontare, crescente e decrescente nei suoi tempi designati; la forzata invariabilità del suo aspetto; la sua risposta indeterminata all’interrogazione non affermativa; il potere sulle acque fluenti e rifluenti; la sua capacità d’invaghire, mortificare, rivestir di bellezza, rendere folli, incitare la malvivenza, coadiuvarla; la calma imperscrutabile del suo volto; il sacro spavento della sua vicinanza solitaria dominante implacabile risplendente; i suoi presagi di bonaccia e tempesta; lo stimolo della sua presenza, delle sue mosse, della sua luminosità; l’avvertenza dei suoi crateri, dei suoi mari inariditi, del suo silenzio; il suo splendore, quando è visibile; la sua attrazione, quando è invisibile.
James Joyce
Ulisse
trad. it. Gianni Celati
Einaudi, 2013